Giancarlo Pelosi, si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Milano frequentando fin da giovane studente l’Istituto di Farmacologia diretto dal Prof. Emilio Trabucchi lavorando nel laboratorio di Microscopia Elettronica sugli aspetti strutturali e funzionali del cuore durante lo scompenso e sotto l’effetto di farmaci e tossine. Egli è presto divenuto ricercatore del CNR, ma la sua passione per il malato e la ricerca traslazionale lo ha portato poi a scegliere la clinica dove ha potuto contribuire con la sua saggezza, esperienza e cultura a dirigere un reparto di cardiologia assai quotato. Egli ha saputo sempre unire la serietà della formazione sperimentale e l’attenzione critica al malato con un grande rispetto per la persona che curava. La sua cultura umanistica e le sue doti umane che facilitavano i rapporti di amicizia e collaborazione, sono stati i punti di forza con i quali modellava la costruzione dell’ambiente in cui lavorava stabilendo rapporti di reciproca stima e di piena considerazione delle idee di tutti in una aperta e sincera discussione. Oltre alla ricerca, egli ha sempre avuto una passione per la “cosa pubblica” che seguiva con intelligenza e presenza politica fattiva e a questo si deve il suo contributo fondamentale alla fondazione e allo sviluppo concreto e organizzativo del laboratorio CNR/Università di Farmacologia molecolare e cellulare. Se questo laboratorio è ancora presente dopo tanti anni sulla scena nazionale ed internazionale della ricerca biologica e farmacologica lo dobbiamo anche a lui ed al suo entusiasmo.
La moglie Iolanda e le sue due bravissime figlie che sempre lo hanno sostenuto nelle sue scelte, lo vogliono ora ricordare attraverso questo dono che lo riporta in spirito in corsia tra i suoi malati in cerca di sollievo dal dolore.
Progetto “Cura il dolore con precisione e velocità”
Il dolore: una malattia seria
La gestione del paziente affetto dalla “malattia dolore”, richiede un approccio multimodale e polispecialistico, nel quale l’anestesista svolge un ruolo centrale. Storicamente l’Anestesiologia è sempre stata la specialità medica più attiva nella gestione del dolore acuto peri-operatorio, ed è quindi naturalmente divenuta nel tempo anche il punto di riferimento del trattamento del dolore cronico. Questo per la profonda conoscenza farmacologica degli analgesici e per la dimestichezza nell’eseguire procedure a carico delle strutture nervose periferiche e centrali, che rientrano nel bagaglio culturale di ogni anestesista.
L’anestesista può mirare il dolore e raggiungerlo alla sua fonte
Le terapie messe in atto per sconfiggere il dolore sono molteplici e partono dall’approccio farmacologico analgesico, fino all’applicazione di tecniche chirurgiche invasive.
Perché l’ecografo può aiutare molto in terapia del dolore (oppure può aiutarci molto a curare il dolore)
- l’ecografia è uno strumento che permette di accrescere la precisione degli interventi invasivi come spesso necessario in terapia del dolore.
- garantisce grande sicurezza in quanto non utilizza né radiazioni e né campi elettromagnetici potenzialmente dannosi sia per il paziente che per gli operatori;
- permette di eseguire indagini e procedure direttamente al letto del paziente grazie alla maneggevolezza dei macchinari di ultima generazione,
- genera immagini accurate grazie a sonde ecografiche sempre più moderna per un trattamento localizzato e preciso con riduzione degli effetti tossici sui tessuti circostanti.
- l’ecografo permetterà di svolgere con precisione e velocità le procedure algologiche più diverse:
- posizionamento di accessi venosi centrali a lungo termine nel paziente oncologico (Port a Cath).
- Blocco diagnostico e terapeutico di strutture nervose periferiche, nel paziente affetto da dolore neuropatico.
- Infiltrazioni intrarticolari (anca, ginocchio, spalla) nel paziente affetto da dolore articolare su base artrosica.
- Infiltrazioni delle faccette articolari e delle articolazioni sacroiliache, nei casi di severa lombalgia.
- Procedure di denervazione o neuro modulazione tramite radiofrequenza, in pazienti affetti da dolore cronico complesso.
La presenza di un ecografo nel nostro ambulatorio aumenterà il numero di pazienti trattabili e sarà volano di un aumento della sicurezza, puntualità e precisione nelle erogazioni di prestazioni. Questo è importante soprattutto nelle patologie neuropatiche, dove un approccio tempestivo riduce le problematiche di cronicizzazione legate alla dilazione del trattamento.